Category: Bibliografia

La Formazione del Musicoterapeuta

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Il presente scritto contiene una serie di riflessioni sulla pratica della musicoterapia, così come è stata condotta e vissuta dal nostro gruppo di Genova (5 di noi lavorano a tempo parziale in un centro ospitante bambini pluri-handicappati gravi, e altri partecipano alle sedute di auto formazione). Il libro non ha alcuna pretesa di sistematicità, come risulta evidente dalla suddivisione interna per numeri progressivi, senza capitoli o paragrafi.
E di fatto tutti coloro che, come gruppo di auto formazione o in altra veste, avevano partecipato al lavoro di musico terapia, erano concordi nel ritenere che stava nascendo qualcosa di molto interessante, coinvolgente e in gran parte originale. Sia nelle sedute di musicoterapia (SM) con adulti, che conducevamo in un ampio spazio gentilmente offertoci da un gruppo di parateatro, sia nel lavoro diretto con bambini ritardati mentali, sia infine
nell’analisi delle verbalizzazioni e dei protocolli delle sedute, vedevamo funzionare una serie di principi, di concetti guida, di chiavi interpretative, di strategie, alcune delle quali si stavano organizzando in un metodo di lavoro, in coerenza ad un modello concettuale le cui linee si andavano sempre più chiarendo e precisando durante il percorso.

Il problema dell’empatia

Autore: Stein Edith

Il problema dell’empatia, un’opera di alto valore scientifico, viene qui presentata per la prima volta in lingua italiana. Posto ai confini tra filosofia e psicologia, questo studio mostra come si possa esperire la coscienza altrui, per giungere alla comprensione delle persone con cui entriamo in rapporto.

L’opera è ripartita in quattro parti. La prima comprende un’ampia esposizione di tutta la letteratura empatica (è la parte storica mancante); nella seconda viene delineata l’essenza del concetto di empatia: qui, in particolare, la Stein entra in polemica con Theodor Lipps e con Max Scheler; nella terza e nella quarta parte, quella sistematica, vengono trattati, rispettivamente, il problema della costituzione dell’individuo psicofisico e quello dell’empatia comprensione delle persone spirituali.
Il tema centrale dell’opera e dell’autonoma ricerca della Stein è il concetto di empatia. LaStein, cioè, vuol chiarire a se stessa quale sia la vera essenza dell’empatia in sede rigorosamente fenomenologica; quale sia insomma il momento empatico che caratterizza la relazione intersoggettiva tra due persone. Ciò perché Husserl, riferendosi a Lipps, nelle proprie lezioni aveva parlato di un genere di esperienza, che aveva designato col termine di empatia, senza precisare in che cosa consistesse e che cosa fosse. Inoltre, «non vi era alcuna affinità – scrive la Stein – tra quel che Husserl (stando alle sue parsimoniose indicazioni) intendeva dire con il termine empatia e quel che Lipps chiamava così». Questo il problema su cui la Stein ha spinto la sua indagine e di cui ha tentato di trovare una soluzione, mediante un suo originale contributo.

Il mio primo libro di musica

Il percorso educativo proposto in questo libro è frutto di vent’anni di lavoro con bambini disabili e non.
Non è semplice affidare al testo scritto ciò che nella pratica avviene con la musica mediante l’improvvisazione, il dialogo sonoro tra più strumenti, il canto, la lettura musicale, la propedeutica del flauto dolce.
La musica è un mezzo potente e stupendo per entrare in relazione con l’altro, per esprimersi e comunicare.
La musica è dentro l’uomo. Suoni, ritmi e movimento sono alla base della crescita del bambino, del suo sviluppo psicomotorio e linguistico, dell’organizzazione spazio – temporale, della sua capacità di relazionarsi con gli altri.
Il percorso d’educazione musicale ripresenta ai bambini il cammino dell’uomo nella sua storia, dai suoni e rumori prodotti dal corpo, all’uso degli strumenti, alla danza e alla rappresentazione grafica della durata dei passi (metrica greca), alla consapevolezza (nel medioevo) di come i suoni vocali si muovono nel corpo e di come quindi sia possibile raffigurarli con la notazione.
il libro è uno strumento per entrare nel cuore del suono e della musica, per estrarne i principi, i metodi, le tecniche e per fare dell’educazione musicale non solo una materia interessante, ma un modo di essere.

Al volume è affiancata questa guida teorico – pratica per insegnanti, genitori, educatori.

PNGL’educazione musicale è una delle materie più trascurate nella scuola dell’obbligo, perchè molto spesso gli insegnanti non hanno una preparazione specifica.
Questa guida vuola essere uno strumento concreto di lavoro, per avvicinare alla musica anche chi non ha conoscenze specifiche.
Fondamentalmente perchè eleva l’animo, la musica contribuisce allo sviluppo armonioso della persona favorendone l’equilibrio psico – fisico. Un percorso di educazione musicale efficace è alla base dell’apprendimento di materie quali: la lingua italiana, la matematica, la storia, la scienza la geografia, l’educazione motoria e, perchè no, anche la religione.
Attraverso queste pagine, insegnanti e genitori possono capire che l’educazione musicale può diventare uno strumento di fondamentale importanza nella crfescita del bambino.

Il dialogo sonoro

Esiste una quotidianità della musica su cui ciascuno di noi costruisce una propria competenza e modella un’identità culturale.

È un’identità che troppo spesso, però, non viene riconosciuta, perché è negata, schiacciata nel conflitto con la cultura istituzionale, accademica e libresca.

Non si tratta di un problema tecnico e circoscritto, ma di una condizione di emarginazione culturale di cui è facile trovare le tracce nel proprio vissuto.

L’obiettivo della collana è far emergere il sommerso, valorizzare l’esperienza nelle diverse forme, nei diversi territori in cui si realizza la competenza musicale di base; contro l’immagine di una cultura musicale per pochi, mettere a punto il modello per una cultura musicale di tutti.

Il desiderio della parola – La natura fenomenologica del linguaggio

Grazie all’esperienza di tirocinio, l’Autrice ha avuto l’opportunità di conoscere e oservare i bambini che frequentano lo studio A.P.M.M. (Associazione Musicale e Musicoterapia – Giulia Cremaschi Trovesi). Sono bambini con diversi tipi di disagio: autismo,, sordità, disturbi del linguaggio, sindromi particolari, ecc. Due di loro hanno vissuto nel silenzio fino ai 6 anni e secondo le diagnosi non avrebbero più potuto aprirsi al mondo del linguaggio. Adesso, invece, non solo parlano, ma cantano, ridono, giocano, sono “con gli altri”, mostrano l’impegno e la voglia di scoprire e d’imparare. Da qui l’interesse ad approfondire il tema del linguaggio e il motivo del titolo: Il desiderio della parola.
Se per Carlo Sini “la conoscenza passa attraverso il riconoscimento”, il linguaggio verbale non è affatto qualcosa di arbitrario, bensì nasce nel dialogo.
La musica, spesso legata al mondo del divertimento, dell’irrazionale, attraverso il dialogo sonoro e l’improvvisazione clinica diventa il mezzo per esprimere le emozioni, attraverso giochi sonori tutt’altro che casuali. La voce è in continuo movimento per le emozioni che sono alla base della comunicazione: senza un’azione comune non c’è relazione e se non c’è relazione non può sorgere il dialogo.
In questo senso la costruzione del rapporto di fiducia in musicoterapia si basa sull’epochè fenomenologica, sulla sospensione del giudizio e sull’accettazione incondizionata, poichè il suono giunge, avvolge, coinvolge il bambino senza chiedergli nulla in cambio. Nel “fare musica”, nell’alternanza di silenzi, suoni, ritmi, si creano attimi di attesa, di ascolto, da cui il musicoterapeuta costruisce in modo soggettivo il dialogo, cosicché l’ineffabilità dl linguaggio si disvela nel desiderio della vita.

Hören Spüren Spielen

Autore: Shirley Salmone

Dedicato alla sordità infantile

Prefazione di Evelyn Glennie

Introduzione di Shirley Salmon (Mozarteum di Salisburgo)

Dr. Paul Whittaker (Inghilterra)

Helga Wilberg (Germania)

Elke Barthlma

Georg Feuser (Svizzera)

Sigrid Kock-Hatzmann (Austria)

Helga Neura Zugasti (Austria)

Manuela Prause-Weber (Germania)

Ulrike Stelzhammer (Austria)

Susann Schidt-Giovannini (Svizzera)

Claus Bang (Danimarca)

Giulia Cremaschi Trovesi (Italia)

Christine Kiffamn Duller (Germania)

Regina Neuhausel (Monaco di Baviera) Ursula Sutter, Insa Tjarks

Katharina Ferner (Austria) ,Wolfgang Friedrich (Germania)

Shirley Salmon

Christine Rocca (Inghilterra)

Guida generale alla musicoterapia. Teoria, pratica, clinica, ricerca e formazione.

Autore: Wigram Tony

Wigram T., Pedersen I.N., & Bonde L.O.

I musicoterapisti, nelle professioni mediche e paramediche, hanno a loro disposizione una vasta gamma di approcci e metodi spesso sviluppati secondo aspetti particolari per far fronte ai bisogni di una determinata popolazione di pazienti. Questo libro mostra le molteplici componenti di tale gamma e costituisce una guida esaustiva e globale per aver accesso e comprendere le concezioni, la teoria, i risultati della ricerca e gli esiti clinici che costituiscono le fondamenta di questa disciplina. Questo testo mostra un’analisi profonda del campo della musicoterapia partendo da una prospettiva internazionale e offre quindi la possibilità al lettore di avere un quadro completo del variegato e affascinante mondo di questa disciplina.

Francesco e la chiave del suo mondo

Franca Bianchi è docente di sostegno presso una scuola media della città in cui vive, Taranto. Musicoterapista, è esperta di programmazione neurolinguistica. Antonia D’Arcangelo, mamma di Francesco.

Il volume racconta la storia di Francesco, un ragazzo affetto da autismo che, grazie alla musicoterapia, non solo riuscirà a uscire da un’infanzia piena di fobie, di paure, di chiusura totale per aprirsi alla relazione con gli altri, ma anche di poter esprimere un innegabile talento musicale che lo porterà addirittura a frequentare il conservatorio. La vicenda di Francesco, questo il nome del ragazzo, è proposta secondo due prospettive speculari: quella della musicoterapeuta (l’Autrice stessa) che lo prenderà in cura e gli schiuderà, attraverso il linguaggio delle note, quella stessa realtà che il piccolo rifiuta, e quella della madre, chiusa sulla sofferenza nata dall’incapacità di decodificare, di comprendere il dolore del figlio. Un viaggio tra l’esperienza di una madre, i pregiudizi di un mondo che non si lascia mettere in discussione davanti all’abilità di chi abile non può essere secondo i canoni del nostro mondo, e i ricordi della musicoterapeuta nutriti di rimandi alle basi scientifiche che nutrono questa pratica terapeutica.

L’esperienza diretta dell’Autrice e la sua competenza nel campo della musicoterapia e della sua applicazione al trattamento dei ragazzi mentalmente disabili. Una storia vera. Una scrittura semplice, di facile lettura.

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Fenomenologia della percezione

In questo libro la fenomenologia di Husserl si congeda da ogni equivoco idealistico e diventa sapere del concreto mondo della vita, un sapere tutto centrato attorno a quell’enigma che è il nostro capo.
La percezione investe nella sua globalità il soggetto corpo, intreccia l’interno e l’esterno in un’ambivalenza irrisolvibile che non permette più nessuna frontiera rigida e annulla ogni dualismo di sapore cartesiano. Quando il libro uscì attrasse soprattutto per le affinità con i motivi dell’esistenzialismo. Quando fu tradotto negli anni Sessanta Enzo Paci ne fece il manifesto della fenomenologia concreta. Oggi esso è un crocevia inevitabile sia per i filosofi dell’esperienza sia per gli scienziati della percezione.

Esplorare il pensiero di Jaques-Dalcroze

Prpgetti sonori, 2008

Emile Jaques-Dalcroze (Vienna 1865 – Ginevra 1950) è uno dei padri della didattica musicale del Novecento.
I suoi principi e la sua metodologia, basati principalmente sulla percezione della musica attraverso il movimento, appaiono ancora oggi rivoluzionari se confrontati con i tanti modi sterili e improduttivi di insegnare musica oggi. Per Jaques-Dalcroze c’è sempre un’interazione tra il corpo e il pensiero, tra la sensazione e l’emozione, e la ritmica non ha come unico scopo lo sviluppo della musicalità ma è un’educazione globale che coinvolge tutte le sfere del sapere.

Lo scopo di questo libro è quello di far conoscere meglio il pensiero di Jaques-Dalcrozee di offrire materia di riflessione per tutti i pedagoghi della musica e del movimento attraverso degli scritti, mai tradotti in italiano, estratti da Souvenirs, notes et critiques e La musique et nous. Scritti che, ordinati e commentati con maestria da Susanne Martinet, sintetizzano e colgono l’essenza di tutto il pensiero dalcroziano. Un pensiero moderno, più attuale che mai, anche per merito di studiosi come la Martinet che di questo pensiero è una delle più accreditate eredi e portavoce nel mondo.

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