Disabilità gravi e gravissime

Sordocecità, paralisi associata a danni sensoriali, danni multipli a seguito di sindromi ecc.

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Nei casi di disabilità gravi e gravissime (sordocecità, paralisi con danni sensoriali, situazioni complesse e soggettive…) è possibile constatare come è efficace la Risonanza Corporea e l’Improvvisazione comunicativa al Pianoforte attuate nella modalità della Relazione Circolare.
Più i problemi sono complessi, per questo manifesti, più si intensifica l’attenzione da parte dei professionisti che operano in musicoterapia. Ogni bambino che presenta disabilità gravi e gravissime è un caso a sé. L’ascolto empatico ed il dialogo affidato a melodie ed accordi richiamano le emozioni vissute nel grembo materno, la prima orchestra. Un gesto, un movimento, apparentemente senza intenzionalità, divengono il punto di partenza per dimostrare al bambino che è accolto ed ascoltato. Le sonorità del pianoforte che avvolgono e fanno convibrare il bambino in tutta la corporeità evocano vissuti. La risposta del bambino al “Bello” del “fare musica” è la strada aperta per condividere il gioco musicale. Il bambino mette in atto se stesso, secondo le sue modalità percettive. Soltanto attraverso il rispetto del “suo” modo di essere e percepire sarà possibile conoscere come il bambino procede nell’esplorazione e nelle conoscenze.


ASPETTI MUSICALI
La Risonanza Corporea oltrepassa le barriere che possono incontrare le parole o i gesti in generale. Qualora la risonanza corporea fosse ottenuta mediante la somministrazione di musica registrata, con pedane vibranti o casse di amplificazione, non avrebbe nulla a che fare con la musica improvvisata dal vivo. Il musicoterapeuta ascolta, accoglie il bambino e lo dimostra suonando. Egli “parla” al bambino in modo diretto ed immediato, suonando. La reazione alla risonanza corporea è il rilassamento spontaneo che non tarda a manifestarsi. Questo è il messaggio che segnala che il bambino si è posto in ascolto. La presenza del professionista collaboratore che è a contatto diretto con il bambino, ossia agisce in consonanza con il suo convibrare che proviene dall’improvvisazione comunicativa al pianoforte, riporta al canto originario, al dialogo, al non sentirsi solo. Il bambino attraverso tutto se stesso (modificazioni del tono muscolare – energetico, del respiro, della direzione dello sguardo, del porsi in ascolto) manifesta le sue emozioni, i suoi sentimenti nei confronti della vita. Inizia così a far sentire la sua voce, il suo esserci, il suo progredire.