Inserimento ed integrazione scolastica

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Il musicoterapeuta è anche un esperto in pedagogia ed educazione musicale. La preparazione e formazione gli permettono di svolgere nelle classi attività idonee al bambino con handicap inserito ed ai suoi compagni. Il concetto di ascolto riferito genericamente alla musica, è qui inteso come ascolto della persona. Le attività musicali sono gestite in modo da fare sperimentare ai bambini “normali” che il compagno con disabilità necessita di attenzioni specifiche.

Il bambino inserito sperimenta l’opportunità di interagire con gli altri in un rapporto alla pari, imparando a rispettare gli altri, attraverso se stesso. Si può parlare di validità dell’inserimento e di integrazione quando questi sono formativi per i bambini che frequentano la classe e per il bambino con disabilità.
Ogni agire va comunque rapportato alla singola realtà. Per realtà s i intende: la problematica del bambino inserito; le esigenze di ogni compagno. I bambini nella norma richiedono attenzioni personalizzate che si manifestano nelle attività musicali nel “fare musica” insieme; si evidenziano momenti nei quali l’insegnante o le insegnanti presenti hanno l’occasione per conoscere e comprendere i “perché” di atteggiamenti particolari (scarse attenzioni, vociare, parlare non preciso, essere in costante movimento, ricorrere a comportamenti aggressivi ecc.) per intervenire proficuamente attraverso una comunicazione diretta fondata sul “fare musica”; l’agire attento e specifico necessario per il bambino inserito diventa un prezioso momento di attenzione per i compagni; l’attenzione specifica dedicata ad un compagno per esigenze estemporanee e particolari dimostra al bambino inserito che tutti abbiamo bisogno di attenzioni, che tutti abbiamo esigenze soggettive; dimostrare a gli insegnanti, attraverso “fare musica”, che comportamenti disturbanti, aggressivi, di disimpegno ecc. sono, in realtà, dei segnali di aiuto che il bambino, a sua insaputa, rivela attraverso senza parlare; nei momenti di intensa attenzione che si creano attraverso le attività musicali, è possibile guidare i bambini “normali” verso un’analisi dei loro comportamenti non sempre idonei e condurli verso il loro superamento che, a sua volta, conduce verso il miglioramento del profitto scolastico; la comunicazione non verbale è il tramite per migliorare la relazione adulto – bambino indispensabile per trarre profitto dagli errori che, a questo punto, possono essere letti come spunti di lavoro piuttosto che come note di demerito; ecc.