IL CORSO DI MUSICOTERAPIA MI HA CAMBIATA – Cecilia Zaninelli

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Il mio incontro con la musicoterapia è avvenuto un po’ per caso, con un classico passa parola. Un’amica di famiglia aveva un figlio sordo che seguiva un percorso di musicoterapia a Ripalta Cremasca con la musicoterapeuta Paola Beltrami. La mamma del bambino mi ha invitata a partecipare a questi incontri, in quel periodo stavo frequentando il biennio di sax in conservatorio a Piacenza, avevo delle mattinate libere e mi sono detta perché precludersi questa possibilità, ero curiosa di sapere cosa fosse questa musicoterapia. Paola mi ha reso subito partecipe, ogni lezione era una gioia, si giocava, si cantava e si suonava tutti insieme. Credo che all’inizio non mi fosse ben chiaro quello che stava succedendo, vivevo tutto come un bel gioco, ma avevo sempre anche un po’ di ansia, come se il fatto di essere una saxofonista richiedesse da parte mia delle performance musicali di un certo livello. Grande errore!


Con il passare del tempo Paola mi ha chiesto di fermarmi anche con i piccoli della scuola dell’infanzia e con altri bambini che venivano da lei per le lezioni di musica. I ragazzi imparavano e io imparavo, iniziavo a capire qualcosa. Il mio viaggio di scoperta della musicoterapia è partito così. Ho partecipato ad alcuni corsi di formazione tenuti dalla FIM e poi Paola mi ha parlato dell’apertura della scuola di “Musicoterapia Umanistica Giulia Cremaschi Trovesi” a Bergamo. Iscriversi o meno? Questo è stato il mio dilemma per qualche mese. Alla fine è prevalso il desiderio di mettermi in gioco, di provare questa nuova esperienza.

La scuola è stato un momento fondamentale per la mia formazione, non solo di musicoterapeuta ma soprattutto di persona. Mi ha cambiata e ha cambiato il mio modo di relazionarmi agli altri. La cosa che mi porterò per sempre nel cuore è che, per la prima volta, ho creduto di andare bene così come sono e non mi sono sentita giudicata. Ho trovato dei compagni meravigliosi che sono stati una parte fondamentale del percorso, insieme siamo riusciti a superare le difficoltà, ci siamo ascoltati e confrontati. A settembre il mio percorso, all’interno della scuola, si è concluso con la discussione di una tesi sullo sguardo, quello sguardo che io stessa ho imparato a vedere nei bambini che ho conosciuto in tutti questi anni di tirocinio e di esperienze, uno sguardo sincero, che va oltre le apparenze per poter scovare quello che di più meraviglioso c’è nell’altro.

Zaninelli Cecilia: saxofonista,direttrice di junior band, insegnante di sostegno in una scuola media.