“Suonare – osservando, osservare – suonando” Masterclass al Conservatorio “Santa Cecilia” Roma
Dal 2 al 4 novembre 2023 al Conservatorio Santa Cecilia di Roma Angela Cremaschi ed Elisa Pezzi hanno tenuto una Masterclass dal titolo: “Suonare-osservando, osservare-suonando”. Angela ed Elisa hanno incontrato un gruppo di pianisti, affrontato il tema dell’improvvisazione musicale in musicoterapia umanistica e ora ci raccontano la loro esperienza.
“Abbiamo iniziato la masterclass ponendo dei quesiti: che cos’è il suono? Da cosa è formato il suono? Si scrive il suono? Come si scrive?
Molti studenti hanno collegato la musica al benessere fisico, emozionale restando su un livello più astratto di conoscenze del suono.
Noi abbiamo fatto un passo indietro e abbiamo cercato di capire che cosa sia fisicamente il suono: vibrazione che scaturisce dal movimento di un corpo elastico. Inoltre abbiamo proposto di sperimentare che cosa il suono provoca ai corpi che attraversa durante la sua trasmissione.
Il suono provoca una vibrazione che ci coinvolge interamente; lo percepiamo attraverso il nostro corpo che è esso stesso in grado di produrre suoni attraverso la voce e il movimento. Le parole sono suoni.
Il suono nasce quindi dal movimento e provoca un ulteriore movimento.
Il benessere o malessere che ne può scaturire è una conseguenza della sua natura intrinseca.
Dal suono si arriva alla musica, alla sua scrittura, identificando due dei suoi parametri fondamentali: altezza e durata.
L’uomo vive la durata del suono e la esprime con il movimento nello spazio, l’altezza nasce dal movimento delle colonne d’aria dentro il corpo.
Abbiamo improvvisato rispecchiando attraverso la musica un gesto e un modo di camminare di ogni persona presente. Il pianista leggeva il movimento rispecchiandolo attraverso l’intensità del suono, il tempo e il ritmo. Le scelte melodiche e armoniche del pianista scaturivano dalla lettura delle caratteristiche singolari di ogni persona.
Nel pomeriggio del secondo giorno sono venuti a trovarci prima Alice e poi Francesco, con cui abbiamo fatto due incontri di musicoterapia umanistica.
Alice, ragazza di 18 anni con tetraparesi, sopra la cassa armonica del pianoforte è riuscita a rilassarsi e a compiere dei movimenti, a lasciar vibrare il suo corpo visibilmente contenta e gioiosa.
Francesco, bambino di 8 anni, senza una diagnosi precisa, con ritardo generalizzato, ha compiuto per la prima volta dei movimenti con la lingua, legati ad alcune consonanti.
Abbiamo coinvolto gli studenti distribuendo strumenti ritmici con cui abbiamo suonato insieme.
Dopo l’esperienza diretta abbiamo commentato con gli studenti quello che avevano visto, cosa avevano notato. La maggior parte di loro ha notato quanto fosse potente a livello comunicativo quel tipo di improvvisazione al pianoforte. Da lì abbiamo lavorato sperimentando sull’importanza dell’improvvisazione musicale e notando come un’efficace improvvisazione sia in grado di potenziare il livello di attenzione dell’altro e di come l’azione del corpo della persona diventi più centrata ed armonica.
Ringraziamo il Conservatorio Santa Cecilia di Roma e la prof.ssa Isa D’Alessandro per aver creduto in questo progetto e averlo proposto.”