SALUTO da VALERIA PENTERIANI NUOVO MEMBRO DEL DIRETTIVO

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Buongiorno a tutti. Ho conosciuto Giulia Cremaschi Trovesi nella primavera 1999. Mi ero diplomata in chitarra da un paio di anni ed ero attiva in varie associazioni musicali come concertista, addetto stampa e insegnante di chitarra. Tenevo in particolare un laboratorio di chitarra in una scuola primaria privata e l’incontro con quei bambini mi portava a pormi tante domande. Nel frattempo stavo frequentando l’università di lingue e letterature straniere e inserii nel mio piano di studi tutti gli esami di Pedagogia e Psicologia possibili per trovare risposte e risorse aggiuntive, andavo ai ricevimenti dai docenti per porre le mie domande. Nel 1999 ho frequentato Psicologia dinamica con il Prof. Walter Fornasa, che ci chiese di fare una ricerca su un argomento a nostra scelta, nel nostro colloquio individuale mi suggerì di approfondire la Musicoterapia.

Era la prima volta che sentivo parlare di quella disciplina e iniziai le mie ricerche, che mi condussero a intervistare Giulia Cremaschi Trovesi. Rimasi entusiasta e coinvolta nel nostro incontro. Giulia mi diede da leggere il suo libro Musicoterapia Arte della comunicazione[1].

A poco a poco iniziai a studiare frequentando la scuola di musicoterapia, i seminari e i convegni spinta con sempre maggiore convinzione dal desiderio di fare anche mia la ricerca verso la profondità della musica, dove affondano le radici l’umanità e il dono della relazione.

Nella Musicoterapia Umanistica infatti ogni incontro con l’altro porta a entrare in contatto con uno spaccato di realtà pieno di disorientamento e dolore. Troviamo muri più o meno invisibili o concreti, che impediscono al bambino o all’adulto di essere in grado di esprimere se stesso.

Io ho potuto conoscere vari ambiti, che frequento da tempo e sono quello scolastico e il reparto di Chirurgia pediatrica in ospedale.

Questo spaccato di realtà viene accolto dalla musica, dalla presenza del/della musicoterapeuta presente nell’incontro e dalla sua capacità di comprensione, nel senso di comprendere tutto ciò che c’è. Ci si spoglia di se stessi per ascoltare e comprendere l’altro.

Il punto centrale è l’importanza e la cura nel creare la relazione.

Porsi in ascolto di una persona è ciò di cui si serve un musicoterapeuta per far sorgere in lei il desiderio di ascoltare. C’è innanzitutto un dialogo e da ciò nascono eventuali nuove proposte. C’è il massimo rispetto del mondo dell’altro e il saperlo valorizzare al massimo. Per poter arrivare a questo ci sono varie conoscenze da acquisire e un percorso personale da affrontare.

L’improvvisazione comunicativa in Musicoterapia è uno strumento di lavoro, è il mezzo con il quale far scaturire la curiosità dell’ascolto nell’altra persona, è ciò che anima la relazione interpersonale. Suonare rispecchiando l’emozione racchiusa in un movimento, significa essere in dialogo con l’altra persona. Il ritmo è l’aspetto esterno, che si coglie seguendo la sequenza dei movimenti. La pressione, il peso, la profondità o leggerezza delle sonorità riguardano quello che accade all’interno, le emozioni della persona. L’osservazione consiste nel suonare cogliendo gli aspetti musicali della persona che si vuole rispecchiare. L’attenzione per l’intensità del suono è utile per il ricalco energetico del gesto. La durata del suono è nel gesto.

Sono passati vent’anni dal mio primo sguardo dentro la Musicoterapia Umanistica e oggi diventano soci F.I.M. i primi diplomati della Scuola di Musicoterapia Umanistica diretta da Giulia Cremaschi Trovesi, dove anch’io insegno. Ringrazio moltissimo per tutto quello che ho ricevuto e continuo a ricevere da Giulia e da ciascun professionista presente nella F.I.M., che si mette in discussione e offre il proprio contributo con passione. A mia volta mi impegno a portare avanti ciò che è nelle mie possibilità affinché questi giovani, che si affacciano con interesse a questo sguardo di umanità musicale possano proseguire a studiare, scoprire e trovarsi qui per dare a loro volta la loro testimonianza.

Valeria Penteriani

[1]Giulia Trovesi Cremaschi, Edizioni Scientifiche Magi,Roma,1996